Una fiaba che abbiamo la rara fortuna di possedere in diverse versioni, con più di 1800 (!) anni di distanza l’una dall’altra — anche se chi ne ha curato l’edizione della versione moderna quasi certamente non conosceva quella antica — è «Cenerentola». testo integrale >
Sotto mezzo mantello della misericordia
Un giorno d’inverno, avrebbe incontrato un poveraccio seminudo alle porte di Amiens. Oltre alle sue armi e al suo mantello militare rosso, non avrebbe avuto con sé nulla che avrebbe potuto dare a quel bisognoso. In un atto di misericordia, avrebbe diviso il mantello con la spada per darne la metà al povero. testo integrale >
La pastiera napoletana
La pastiera napoletana è un dolce della pasticceria napoletana tipico del periodo di Pasqua. testo integrale >
Le vite illuminate d’un uomo in ombra
Solo a pochi il nome di Emanuele Conegliano dirà qualcosa, e non appena conosceranno il suo pseudonimo — o più precisamente il suo nome da adulto — la maggior parte di loro dirà: «Ah! Sì, certo che lo conosco!» — Tuttavia, sono certo che la moltitudine delle imprese di quest’uomo straordinario, compiute nel corso della sua lunga vita, stupirà soprattutto coloro che pensano di conoscerlo già. testo integrale >
La soave Ottavia Minore
Dopo la sua morte, Augusto le dedicò il meraviglioso ‹Portico di Ottavia›, un complesso monumentale ancora oggi visibile a Roma, e naturalmente il Teatro Marcello, parte dello stesso complesso e intitolato al compianto figlio. testo integrale >
Pecunia non olet
Ai senatori che storcevano il naso di fronte a una tassa dell’Impero Romano su delle secrezioni umane, l’imperatore avrebbe risposto: PECUNIA NON OLET (il denaro non puzza). Tuttavia, non ci sono prove storiche di questa battuta spiritosa. testo integrale >
Un epitaffio inconsueto per una donna eccezionale
La sepolta Allia Potestas, in onore della quale fu scritta e realizzata l’iscrizione, era una schiava; e non una schiava emancipata, bensì una schiava morta in stato di schiavitù! testo integrale >
Audite audite, patres conscripti!
«‹Horch›», disse, «è lʼimperativo singolare del verbo ‹horchen›, cioè ‹udire›, in latino ‹audire›, e lʼimperativo di ‹audire› è ‹audi›. Perché non chiamare così la tua nuova industria?» testo integrale >